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L'ape nera a rischio di estinzione: un progetto per salvarla
18 Set 2012 Giornale di Sicilia

L'ape nera a rischio di estinzione: un progetto per salvarla

Il progetto, finanziato dalla Regione, prevede entro tre anni la reintroduzione della specie tipica siciliana nelle province di Palermo, Trapani e Agrigento

di ANNA SAMPINO

PALERMO. Quella siciliana è più operaia delle altre. Il riferimento è all'ape nera sicula, specie autoctona isolana. L'Apis Mellifera conserva infatti nella capacità di produrre miele tutto l'anno la sua caratteristica principale, che le ha permesso negli ultimi anni di essere rivalutata. E adesso c’è un piano finanziato dalla Regione che punta alla sua salvaguardia e valorizzazione.
Di origine africana, l'ape nera sicula, a partire dagli anni Settanta, conosce un lento declino, sino a rischiare l'estinzione. Sia per motivi commerciali che per il basso numero di apicoltori professionisti, infatti, in quegli anni iniziano a moltiplicarsi le importazioni di api ligustiche, provenienti dal Nord Italia, classicamente nere e gialle. L'ape sicula è invece molto scura, nera appunto, ed ha le ali più piccole, anche se le dimensioni sono uguali. Ma a fare della sicula una specie unica, è la sua varietà genetica. «La Sicula ha la capacità di adattarsi anche alle alte temperature estive senza subire morie. Non solo, ma ha una maggiore intelligenza genetica che le consente di adattarsi facilmente ai diversi contesti ambientali e climatici, limitando eventuali morie», spiega Carlo Amodeo, allevatore e apicoltore di api sicule. Molto più fertile e precoce, non conosce dunque i blocchi delle covate invernali; tant'è che riesce a produrre miele già dalla prima fioritura del mandorlo a quella autunnale del carrubo, arrivando sino al nespolo giapponese, che fiorisce nei mesi di novembre e dicembre. «Grazie a questa sua caratteristica - aggiunge Amodeo - ho potuto esportarla nel Nord Europa, sino in Danimarca».
Amodeo nel 2008 riesce ad ottenere per i suoi allevamenti il presidio Slow Food, primo passo contro l'estinzione. Nel gennaio scorso, poi, è partito un progetto di reintroduzione e di conservazione dell'ape mellifera sicula. Finanziato dall'assessorato alle Risorse agricole e alimentari della Regione, in collaborazione con il Cra-Api, la Soat, Slow Food, l'Istituto zooprofilattico e l'Apicoltura di Carlo Amodeo, il piano prevede entro tre anni la reintroduzione della specie nelle province di Palermo, Trapani e Agrigento. «C'è stata una grande attenzione alla biodiversità - spiega Maria Concetta Catalano, della Soat di Collesano e coordinatrice del progetto - perché le api sono essenziali per l'impollinazione delle piante. L'obiettivo di riappropriazione della propria identità territoriale è stato il motore dell'iniziativa, che ha portato gli apicoltori da noi formati ad impegnarsi anche oltre il finanziamento».

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